venerdì 24 luglio 2015

Recensione: "Zora Von Malice Saga" di Blake B. Volumi 1 e 2 – Golem Edizioni

La mia notte è sempre buia, anche con la luna piena
Titolo: Zora Von Malice Saga – Volumi 1 e 2
Autore: Blake B.
Editore: Golem Edizioni
Data di uscita: Aprile 2015
Genere: Urban Fantasy; Horror
Pagine: 320
ISBN: 9788898771264
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TRAMA:
La curiosità uccide il gatto: L'anagrafe di Zora Von Malice si ferma all'età di 27 anni. Si risveglia nella condizione di vampiro, in una villa abbandonata e decadente della collina torinese. Non ricorda nulla e non vuole ricordare. Si tiene alla larga dagli umani, dai suoi simili, dalla vita. L'unico elemento di congiunzione tra le sue due esistenze è una chiave che porta al collo, simbolo determinante del suo passato, che si impone di ignorare con dedizione e costanza. Scavare significa soffrire. Ma la curiosità avrà la meglio e Zora inizia un percorso di sangue e di omicidi spietati, ignara del conflitto tra l'unico essere che la protegge e la creatura malvagia che sta progettando la sua morte. La stessa creatura che da anni scuote la città di Torino con efferati delitti. Le vittime sono sempre donne dai capelli rossi. Lo stesso colore di Zora.
Il silenzio è dorato: In una città così densa di vita, in cui la morte passa inosservata, una creatura libera dalla coscienza umana gioca con la vita degli abitanti, assecondando ogni suo istinto. Inflessibile, spietata, perfida e crudele. Zora è cambiata, senza limiti si gode l'immortalità, ma il bisogno di far luce sul suo passato continua ad essere il suo unico punto debole. Un passato lontano, quasi dimenticato, sepolto dal tempo e dalla polvere. Un passato, però, più vicino di quanto lei creda e che esploderà nel suo presente sconvolgendo le regole del gioco. A quanto è servito inseguire il passato, se poi è stato lui a trovare te?

L’autrice:
Blake B.
Blake B. nasce a Torino il 24 luglio 1982. Attualmente vive fuori città con le sue due figlie e il gatto Muffin. La curiosità uccide il gatto e Il silenzio è dorato sono i primi due romanzi di una saga in quattro capitoli dedicata a Zorta Von Malice, personaggio creato dalla fantasia dell’autrice. Golem Edizioni ha in corso di pubblicazione tutti i romanzi di Blake.

C’è stato un tempo in cui amavo la mia città di un amore folle e incondizionato, a tal punto da rispondere “Torino!” a ogni domanda che prevedesse una scelta tra due o più luoghi (“Andiamo in vacanza al mare o in montagna?” “Torino!” “Ma ci abitiamo!” “Torino!”) e da inspirare con voluttà le polveri plumbee e la bruma sottile al rientro dalle ferie o da un semplice pranzo in agriturismo.
Poi sono arrivate l’adolescenza e la ribellione – quella ribellione che ti fa sedere sui gradini di un monumento a leccare gelato e abbuffarsi di fumetti, guardare con occhio miope e torvo i controllori sugli autobus, assistere con un’amica a un concerto gratuito di Bennato e sghignazzare tanto da essere scambiate per ubriache, sebbene in corpo avessimo solo succo di pesca e poi… E poi basta, in fondo sono un tipo abbastanza pacato e poco sovversivo. Adolescenza e ribellione, dicevamo, e aggiungiamoci pure la voglia di fuga da una città che, indipendentemente dall’estensione e dal numero degli abitanti, mi sarebbe comunque sembrata troppo stretta, e troppo umida, troppo altera, a volte cattiva sotto le dorature gli stucchi, più distante di Darcy nelle prime pagine di Orgoglio e Pregiudizio. Ma con la “mia” Torino avevo un conto in sospeso, sapevo che lei e i suoi caffè intorno alla stazione, ancora sonnacchiosi e senza trucco alle otto scarse del mattino, mi avrebbero riacciuffata, ero certa che prima o poi avrei fatto pace col Po e il suo fluire indifferente, percependo nelle ossa il reciproco desiderio di ritrovarci e rientrare in confidenza. E ce l’abbiamo fatta, Torino e io, complici la crescita, un brindisi al tempo andato, alle sciocchezzuole e ai microbi trasformati in giganti, qualche soddisfazione, un ormeggio che spaventa e attira… E una saga di vampiri inconsueta e originale ambientata proprio tra San Salvario, la collina e piazza Vittorio. Zora, capelli rossi, pelle candida ed energia mortale, si muove tra le vie in cui mi sono persa, sono inciampata, ho sbirciato i fuochi di San Giovanni; entra in locali in cui la vodka mi è andata di traverso e uscita dal naso per una battuta sparata fuori tempo; si muove tra versi di canzoni inespresse, ma che sento distintamente una pagina dopo l’altra. La vampira indaga sul suo passato, ricostruisce i ricordi e i volti amici… E io ricucio lo strappo, a volte ancora mi smarrisco e mi si incastra un piede nel perfido porfido del centro, ma ancora e ancora rido, sempre disarmonica, mi incanto a fissare una vetrata Liberty e le panchine dei Giardini La Marmora e penso che sì, forse questa città superba e un po’ timida ha davvero qualcosa di magico. E non solo per il Graal, la porta dell’inferno e le mummie… A Torino volano i vampiri, e Blake ce li racconta molto bene!
I vampiri di Blake non scintillano al sole come Swarovski, ma brillano di luce propria!

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